The Island

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--Michele--
00lunedì 4 dicembre 2006 20:47
Il tema di una realtà artificiosa, manipolata, di un "retropalco" occultato, è stato trattato nel cinema varie volte. Si va da film leggeri come The Truman Show di Peter Weir a film molto più drammatici come Matrix dei fratelli Wachowski. Matrix è stato probabilmente il film di maggior impatto, è stato una vera e propria "sveglia". Ma c'è un film passato quasi inosservato ma altrettanto utile alla riflessione, The Island di Michael Bay. Il film non ha l'atmosfera cupa di Matrix, ma per molti aspetti è molto più spietato per quanto riguarda la condizione delle persone intrappolate nella falsa realtà. Non spiego però il motivo per non rovinarvi la visione.

Consiglio a chiunque voglia riflettere su tale tematica la visione del film. Il genere è fantascienza, azione, thriller. In alcuni punti è anche comico. E in ogni caso è fatto molto bene. Deve essere costato anche parecchio visti i molti effetti speciali. Anche gli attori principali, Ewan McGregor (Obi-Wan Kenobi nei primi tre episodi di Star Wars) e Scarlett Johansson, recitano bene.

Il film è del 2005 e durante la visione vedrete che è sponsorizzato da Microsoft. Credo che non sia un caso.

La piccola riflessione che faccio io sul film è questa: non sempre nella vita i "controllori" sono vestiti di nero come nel film cioè non sempre sono facilmente individuabili. Molto spesso si confondono a prima vista perfettamente tra le gente.


Michele

|apostolo|
00martedì 5 dicembre 2006 00:13
Re:

Scritto da: --Michele-- 04/12/2006 20.47
Il tema di una realtà artificiosa, manipolata, di un "retropalco" occultato, è stato trattato nel cinema varie volte. Si va da film leggeri come The Truman Show di Peter Weir a film molto più drammatici come Matrix dei fratelli Wachowski. Matrix è stato probabilmente il film di maggior impatto, è stato una vera e propria "sveglia". Ma c'è un film passato quasi inosservato ma altrettanto utile alla riflessione, The Island di Michael Bay.



Ciao Michele. Voglio consigliare un paio di altri film sull'argomento: "Il 13° piano" (che ad onta del titolo è invero molto interessante e, soprattutto, il bellissimo DARK CITY.

apostolo
--Michele--
00giovedì 7 dicembre 2006 14:31
Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 05/12/2006 0.13


Ciao Michele. Voglio consigliare un paio di altri film sull'argomento: "Il 13° piano" (che ad onta del titolo è invero molto interessante e, soprattutto, il bellissimo DARK CITY.

apostolo



Ciao Apostolo, sei sicuro che i film che hai citato abbiano un messaggio positivo? I film sono fatti per rivelare, per aiutare, per liberare, ma sono fatti anche per confondere, ingannare, sviare, programmare. Alcuni film poi non hanno nessun messaggio. C'è un po' di tutto.

I film non li conosco, alla prima occasione ci do un'occhiata.
The Island lo hai visto?


Michele

|apostolo|
00giovedì 7 dicembre 2006 15:09
Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 07/12/2006 14.31


Ciao Apostolo, sei sicuro che i film che hai citato abbiano un messaggio positivo? I film sono fatti per rivelare, per aiutare, per liberare, ma sono fatti anche per confondere, ingannare, sviare, programmare. Alcuni film poi non hanno nessun messaggio. C'è un po' di tutto.

I film non li conosco, alla prima occasione ci do un'occhiata.
The Island lo hai visto?


Michele






Assolutamente sì, sono anche piuttosto simili tra loro e, concettualmente, anche a Matrix . The Island non l'ho ancora visto purtroppo.

Ciao
--Michele--
00venerdì 8 dicembre 2006 02:10
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 07/12/2006 15.09
Assolutamente sì, sono anche piuttosto simili tra loro e, concettualmente, anche a Matrix . The Island non l'ho ancora visto purtroppo.
Ciao



Sono simili a Matrix in quanto parlano di realtà virtuale nel senso di realtà creata al computer? Puoi raccontare qualcosa dei film senza svelare troppo la trama? Ad esempio quale ti sembra il messaggio positivo del film.

Per quanto riguarda The Island è tutto molto evidente, non ha nulla di complicato da capire. Mostra molto chiaramente quanto la realtà potrebbe essere artefatta e manipolata. A me è piaciuto perché, anche se come ho detto per certi versi è più spietato di Matrix, in realtà è un film d'azione con effetti speciali fatti molto bene che in alcuni punti sa essere anche comico. Soprattutto in alcune scene recitate da Scarlett Johansson. E' il classico blockbuster americano.

Michele

SONOTRANOI
00venerdì 8 dicembre 2006 08:28
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 07/12/2006 15.09



Assolutamente sì, sono anche piuttosto simili tra loro e, concettualmente, anche a Matrix . The Island non l'ho ancora visto purtroppo.

Ciao



La saga di Matrix è tra i film più belli che abbia mai visto, l'atmosfera che si respira è al limite dell'ipnotismo; pochi altri film mi hanno coinvolto così profondamente come Matrix.


Marco
|apostolo|
00venerdì 8 dicembre 2006 14:34
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: SONOTRANOI 08/12/2006 8.28


La saga di Matrix è tra i film più belli che abbia mai visto, l'atmosfera che si respira è al limite dell'ipnotismo; pochi altri film mi hanno coinvolto così profondamente come Matrix.


Marco




Solo il primo però, gli altri due sono da buttare senza remore.
|apostolo|
00venerdì 8 dicembre 2006 14:42
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 08/12/2006 2.10

Sono simili a Matrix in quanto parlano di realtà virtuale nel senso di realtà creata al computer? Puoi raccontare qualcosa dei film senza svelare troppo la trama? Ad esempio quale ti sembra il messaggio positivo del film.




La risposta è sempre sì, si tratta quasi di tre variazioni sullo stesso tema, un po' alla Queneau ma assolutamente senza ironia.

DARK CITY

(riporto l'impianto del film, non lo svelo più di tanto)

"Uno dei possibili itinerari di lettura del nuovo film di Alex Proyas scaturisce da una attenta osservazione della prima sequenza. All'interno di una stanza da bagno di un imprecisato e lugubre hotel cittadino, un uomo si sveglia come da un lungo sonno immerso nella vasca da bagno. Tutt'intorno è oscurità, l'unica fonte di luce è fornita da una lampada oscillante situata al centro della stanza. La stanza è la numero 614 e, si scopre nel prosieguo della pellicola, il nome dell'uomo è John. Questi due elementi conducono direttamente ad un ben preciso riferimento biblico: Giovanni 6.14. "Ora quegli uomini visto il prodigio fatto da Gesù dicevano: Questo è davvero il profeta che ha da venire al mondo". Nel mondo parallelo e atemporale di Dark City il nuovo profeta nasce dall'elemento primordiale per concludere la sua parabola, dopo essersi liberato dalla croce metallica costruita per imprigionarlo, all'interno di un paradiso da lui stesso creato. Un paradiso fittizio, immaginario concepito esclusivamente grazie al potere della sua mente. Il nuovo Dio, il Dio che verrà, sarà un Dio il cui potere consiste nell'abilità di alterare e costruire immagini. Dark City è un film immaginario e immaginifico, vero e proprio nutrimento per una società moderna, o post moderna, che si nutre quasi esclusivamente di visioni, di apparenze. L'immagine è il nuovo vitello d'oro, il nuovo idolo da adorare. Il film mette in crisi questa rappresentazione esclusivamente visiva del vero, e soprattutto pone seri dubbi sulla facilità con la quale siamo portati a dare credito a ciò che percepiamo della realtà che ci circonda attraverso il senso della vista. Il potere di John, essendo lui stesso illuminato, è quello di andare oltre il puro e semplice aspetto visivo, di indagare la patinata superficie creata e ricreata ogni notte dagli Strangers. Il popolo di misteriosi alieni che affidandosi al poter di creare nuove forme, di impiantare nel cervello umano nuovi ricordi creando e modellando nuovi ruoli per i medesimi personaggi, tenta di scoprire il gene dell'individualità umana. Scoperta a cui e legata la loro sopravvivenza come razza."

apostolo

|apostolo|
00venerdì 8 dicembre 2006 14:47
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 08/12/2006 2.10

Sono simili a Matrix in quanto parlano di realtà virtuale nel senso di realtà creata al computer? Puoi raccontare qualcosa dei film senza svelare troppo la trama? Ad esempio quale ti sembra il messaggio positivo del film.

Michele




IL TREDICESIMO PIANO

(solo due righe ahimè un po' anonime)

"Il film, girato da Rusnak, noto in Germania per i suoi lavori in televisione, presenta una trama molto fitta e complicata, portando alla conclusione che anche la realtà in cui si vive altro non è che uno dei tanti mondi paralleli e che quindi la realtà non è "reale"."

|apostolo|
00venerdì 8 dicembre 2006 15:22
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

E, guarda, ne aggiungo un altro che dimenticavo: AVALON
--Michele--
00venerdì 8 dicembre 2006 17:18
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 08/12/2006 14.34
Solo il primo però, gli altri due sono da buttare senza remore.



Molti pensano questo. Io invece metto tra i migliori film proprio il secondo e il terzo episodio di Matrix. Ma sono un caso particolare, in quanto do molto valore all'aspetto estetico del film. Quello che sono riusciti a fare in Matrix Reloaded e Matrix Revolutions mai prima era stato fatto e tutt'oggi non è stato ancora eguagliato. Parlo ovviamente dal punto di vista estetico che riguarda in questo caso in gran parte gli effetti speciali.

Certo è che il secondo e il terzo film sono molto diversi dal primo. Il primo era un film intimista, almeno in gran parte. Con l'aggiunta del secondo e terzo film, Matrix è diventato una saga tipo Star Wars. Per questo molti tendono a cancellare il secondo e il terzo e a considerare solo il primo.

Solo che a me piacciono più le saghe alla Star Wars. :-)
Mi piacciono più i film basati sulla narrazione di eventi che quelli intellettuali perché la verità è semplice. Normalmente l'intellettuale prima complica la verità poi la analizza pensando di mostrare intelligenza e acutezza.

A volte mi fermo a pensare come vedevo la realtà quando ero bambino, cosa pensavo e come giudicavo. Credo che la visione più corretta della realtà sia quella. Tutto quello che è venuto dopo è stato solo una manipolazione, un tentativo di alterare, confondere e allontanare da quella visione.


Michele

[Modificato da --Michele-- 08/12/2006 18.37]

--Michele--
00venerdì 8 dicembre 2006 17:34
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 08/12/2006 14.42


La risposta è sempre sì, si tratta quasi di tre variazioni sullo stesso tema, un po' alla Queneau ma assolutamente senza ironia.

DARK CITY

(riporto l'impianto del film, non lo svelo più di tanto)

"Uno dei possibili itinerari di lettura del nuovo film di Alex Proyas scaturisce da una attenta osservazione della prima sequenza. All'interno di una stanza da bagno di un imprecisato e lugubre hotel cittadino, un uomo si sveglia come da un lungo sonno immerso nella vasca da bagno. Tutt'intorno è oscurità, l'unica fonte di luce è fornita da una lampada oscillante situata al centro della stanza. La stanza è la numero 614 e, si scopre nel prosieguo della pellicola, il nome dell'uomo è John. Questi due elementi conducono direttamente ad un ben preciso riferimento biblico: Giovanni 6.14. "Ora quegli uomini visto il prodigio fatto da Gesù dicevano: Questo è davvero il profeta che ha da venire al mondo". Nel mondo parallelo e atemporale di Dark City il nuovo profeta nasce dall'elemento primordiale per concludere la sua parabola, dopo essersi liberato dalla croce metallica costruita per imprigionarlo, all'interno di un paradiso da lui stesso creato. Un paradiso fittizio, immaginario concepito esclusivamente grazie al potere della sua mente. Il nuovo Dio, il Dio che verrà, sarà un Dio il cui potere consiste nell'abilità di alterare e costruire immagini. Dark City è un film immaginario e immaginifico, vero e proprio nutrimento per una società moderna, o post moderna, che si nutre quasi esclusivamente di visioni, di apparenze. L'immagine è il nuovo vitello d'oro, il nuovo idolo da adorare. Il film mette in crisi questa rappresentazione esclusivamente visiva del vero, e soprattutto pone seri dubbi sulla facilità con la quale siamo portati a dare credito a ciò che percepiamo della realtà che ci circonda attraverso il senso della vista. Il potere di John, essendo lui stesso illuminato, è quello di andare oltre il puro e semplice aspetto visivo, di indagare la patinata superficie creata e ricreata ogni notte dagli Strangers. Il popolo di misteriosi alieni che affidandosi al poter di creare nuove forme, di impiantare nel cervello umano nuovi ricordi creando e modellando nuovi ruoli per i medesimi personaggi, tenta di scoprire il gene dell'individualità umana. Scoperta a cui e legata la loro sopravvivenza come razza."

apostolo




Speravo in un tuo commento. La cosa più divertente dei commenti dei cretici è che nella maggior parte dei casi vedono nel film cose che l'autore non si è mai sognato di dire. :-)
E questo è ovvio: ognuno riporta sempre tutto alla propria verità interiore, quindi dà spesso un significato diverso a quello che l'autore voleva esprimere.


Michele

|apostolo|
00venerdì 8 dicembre 2006 17:46
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 08/12/2006 17.18

Molti pensano questo. Io invece metto tra i migliori film proprio il secondo e il terzo episodio di Matrix. Ma sono un caso particolare, in quanto do molto valore all'aspetto estetico del film. Quello che sono riusciti a fare in Matrix Reloaded e Matrix Revolutions mai prima era stato fatto e tutt'oggi non è stato ancora eguagliato. Parlo ovviamente dal punto di vista estetico che riguarda in questo caso in gran parte gli effetti speciali.

[Modificato da --Michele-- 08/12/2006 17.20]




Su questo non ci piove (anzi oggi sì) ma è un discorso a parte rispetto al contenuto del film.


Scritto da: --Michele-- 08/12/2006 17.18

Mi piacciono più i film basati sulla narrazone di eventi che quelli intellettuali perché la verità è semplice. Normalmente l'intellettuale prima complica la verità poi la analizza pensando di mostrare intelligenza e acutezza.

[Modificato da --Michele-- 08/12/2006 17.20]




Sì ma non semplifichiamola troppo però...


|apostolo|
00venerdì 8 dicembre 2006 17:49
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 08/12/2006 17.34

Speravo in un tuo commento. La cosa più divertente dei commenti dei cretici è che nella maggior parte dei casi vedono nel film cose che l'autore non si è mai sognato di dire. :-)

Michele




Dipende. In questo caso il critico -secondo il mio personale metro di giudizio- la dice bene buona e giusta. Ed io mi associo.

apostolo
--Michele--
00venerdì 8 dicembre 2006 18:04
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 08/12/2006 17.46
Sì ma non semplifichiamola troppo però...



La verità è semplice. E' la realtà che è complessa, alterata e manipolata perché le manipolazioni e le alterazioni della verità si sono accumulate nei secoli e radicate negli uomini. E si sono radicate così tanto che ora l'uomo ha dimenticato ciò che è.


Michele

|apostolo|
00venerdì 8 dicembre 2006 18:40
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 08/12/2006 18.04


La verità è semplice. E' la realtà che è complessa, alterata e manipolata perché le manipolazioni e le alterazioni della verità si sono accumulate nei secoli e radicate negli uomini. E si sono radicate così tanto che ora l'uomo ha dimenticato ciò che è.


Michele





Sì, sono abbastanza d'accordo.

apostolo
--Michele--
00venerdì 8 dicembre 2006 18:54
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 08/12/2006 18.40
Sì, sono abbastanza d'accordo.
apostolo



Segui il tuo istinto Apostolo e non temere il "lato oscuro" perché è solo un'illusione. Se lo temi allora gli dai potere su di te. Ti assicuro che invece è solo un'illusione.


Michele

|apostolo|
00sabato 9 dicembre 2006 14:30
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 08/12/2006 18.54


Segui il tuo istinto Apostolo e non temere il "lato oscuro" perché è solo un'illusione. Se lo temi allora gli dai potere su di te. Ti assicuro che invece è solo un'illusione.


Michele




Da cosa derivi questa certezza?
--Michele--
00domenica 10 dicembre 2006 18:22
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 09/12/2006 14.30

Da cosa derivi questa certezza?



Non la derivo. Ho accesso a quel piano di conoscenza.

Preciso che quando dico che il lato oscuro è un'illusione non intendo dire che non esiste e che non c'è nessuno che lo intraprende. Sto invece precisando la sua natura.

Non so dirti perché succede cioè perché l'illusione si crea nella mente. So solo che ad un certo punto si crea questa illusione e la mente la crede reale.


Michele

[Modificato da --Michele-- 10/12/2006 18.39]

|apostolo|
00domenica 10 dicembre 2006 20:47
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 10/12/2006 18.22

Non la derivo. Ho accesso a quel piano di conoscenza.

Preciso che quando dico che il lato oscuro è un'illusione non intendo dire che non esiste e che non c'è nessuno che lo intraprende. Sto invece precisando la sua natura.

Non so dirti perché succede cioè perché l'illusione si crea nella mente. So solo che ad un certo punto si crea questa illusione e la mente la crede reale.

[Modificato da --Michele-- 10/12/2006 18.39]




M'interessa il discorso (se ti va), sarebbe forse il caso di aprire una discussione specifica: puoi dirmi come accedi al "piano di conoscenza" di cui parli e di cosa si tratta con più precisione? Secondo punto: non trovi che se il lato oscuro è un'illusione "praticabile" risulta reale?

apostolo
SONOTRANOI
00lunedì 11 dicembre 2006 01:56
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 08/12/2006 14.34



Solo il primo però, gli altri due sono da buttare senza remore.



Parla per te, io adoro tutta la trilogia.

In realtà non esiste nessuna trilogia, Matrix è un unico film diviso in tre parti, stessa identica cosa con Star Wars e Il Signore degli Anelli. E' diverso invece con la saga di Alien (tanto per fare un esempio).

In Matrix non si può dire "il primo è meglio del secondo", non ha senso secondo me.


Marco
|apostolo|
00lunedì 11 dicembre 2006 14:11
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: SONOTRANOI 11/12/2006 1.56

Parla per te, io adoro tutta la trilogia.

Marco



E per chi se no?


Scritto da: SONOTRANOI 11/12/2006 1.56

In realtà non esiste nessuna trilogia, Matrix è un unico film diviso in tre parti, stessa identica cosa con Star Wars e Il Signore degli Anelli. E' diverso invece con la saga di Alien (tanto per fare un esempio).

In Matrix non si può dire "il primo è meglio del secondo", non ha senso secondo me.

Marco



Il primo Matrix (per me) è un film concluso, per questioni commerciali poi sono stati realizzati i due sequel, con una politica commerciale oltretutto indegna che ha fatto sì che a distanza di anni (4 o 5?!) uscissero, nel giro di pochissimi mesi, gli altri due film, spacciati poi come il festival degli effetti speciali ma che tanto diversi dal primo non erano... per dirla tutta, anzi, il 2° è un susseguirsi di azioni di pseudo kung-fu per quasi tutta la durata del film, l'ultimo (sperando lo sia veramente) appesantisce la storia fino al ridicolo finale. Ti assicuro che la maggior parte di chi ha apprezzato il 1° Matrix ha in orrore gli altri due, pur senza scomodare le spiegazioni esoteriche della trama.

apostolo
--Michele--
00martedì 12 dicembre 2006 00:54
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 10/12/2006 20.47

M'interessa il discorso (se ti va), sarebbe forse il caso di aprire una discussione specifica: puoi dirmi come accedi al "piano di conoscenza" di cui parli e di cosa si tratta con più precisione? Secondo punto: non trovi che se il lato oscuro è un'illusione "praticabile" risulta reale?

apostolo


E' tutto molto semplice, non è necessario aprire una discussione a parte. Ho parlato di piano di conoscenza non perché la verità sia strutturata in livelli ma perché la verità rispetto alla consapevolezza di massa è velata dietro vari veli. Questi veli non sono altro che distorsioni della verità, quindi fonte di manipolazione (qualsiasi distorsione della verità può essere usata per manipolare).

Per quanto riguarda l'accedere alla conoscenza e alla verità.
Non c'è nessuna conoscenza o verità a cui non puoi accedere. E' sufficiente che tu lo voglia. Devi solo cercare nel posto giusto. Normalmente le persone cercano la verità negli altri. E' l'azione più naturale. Si cerca in persone più grandi o in persone tenute in alta considerazione dalla gente. Sono pochissime le persone che cercano la verità dentro di sé. Molti seguono le verità degli altri perché dà sicurezza, perché pensano che cercando la verità dentro sé stessi rimarrebbero soli. In realtà la solitudine non è data dalla lontananza dagli altri ma dalla lontananza dalla verità. Tu puoi anche passare tutto il giorno assieme a molte persone, avere moltissimi amici, ma quando rientri a casa sentirti la persona più sola della Terra.

Come trovare la verità dentro di sé? E' molto semplice.
Devi fare silenzio tutto intorno a te, non ascoltare più nessuna verità altrui e fare affidamento solo su te stesso. All'inizio puoi riceverne sensazioni di forte paura e smarrimento. Questo ti fa bene perché così comprendi su quante false verità basi la tua esistenza. Perché vedi l'essere nella verità produce equilibrio e sicurezza, se facendo silenzio tutto intorno a te e affidandoti esclusivamente a te stesso ne ricevi sensazioni di paura e smarrimento significa che le verità che hai integrato sono ancora molto poche.

Se succede questo, cioè che facendo silenzio intorno a te e affidandoti unicamente a te stesso ne ricevi sensazioni di paura e smarrimento, non devi desistere. Quello che devi fare a questo punto è solo un piccolissimo atto di umiltà, cioè accettare con serenità la tua condizione. Se fai questo piccolissimo atto di umiltà e non ritorni a cercare sicurezza nelle verità altrui allora stai per fare un magnifico salto nella verità. All'inizio, soprattutto se hai avuto sensazioni di paura e smarrimento, devi muoverti con attenzione. Fai esattamente le stesse cose del giorno prima ma rispetto al giorno prima le fai in una condizione di silenzio/ascolto. Silenzio verso le verità altrui e ascolto verso te stesso.

Vedi quando per molto tempo hai dato spazio dentro di te a distorsioni della verità provenienti dall'esterno, nel momento che fai silenzio intorno a te e non dai più spazio a tali distorsioni, la verità non fluisce immediatamente dentro di te, c'è un breve istante in cui rimane il vuoto. In quel momento devi avere pazienza, rimanere calmo e attendere. Quello che non devi mai fare è riempire quel vuoto con una verità altrui. Per integrare una verità serve sempre il piccolo atto di umiltà di riconoscere che tale verità non è ancora integrata dentro di te, e quando lasci il vuoto dentro di te invece di riempirlo con una verità altrui stai facendo esattamente quel piccolo atto di umiltà.

All'inizio devi muoverti con attenzione perché se le verità che hai integrato sono ancora poche sei vulnerabile. Col tempo, quando sempre maggiore verità fluirà dentro di te, puoi iniziare a fare quei piccoli cambiamenti nella tua vita che vedi non essere più in sintonia con la verità che hai integrato.

Non devi pensare che la verità sia qualcosa di complesso, come ti ho detto la verità è semplice. Quello che invece ti sorprenderà saranno le sensazioni di libertà, equilibrio, sicurezza che proverai una volta integrata la verità.

Tutto questo è come togliere le ruote supplementari posteriori che aiutano la bicicletta a stare in equilibrio, e le magnifiche sensazioni che si provano nel fare i primi metri da solo senza l'aiuto delle ruote supplementari.

Non lo spiego a persone che non distinguono la destra dalla sinistra. Queste persone è meglio che camminino assieme ad altri. Lo spiego invece a te perché credo che hai cercato per tutta la vita la verità e non sei ancora soddisfatto di quello che hai trovato, senti che c'è ancora molto di più. Lo spiego a te perché penso che sei perfettamente pronto per questo passo.

Infine, per quanto riguarda la tua seconda domanda, quando dico che il "lato oscuro" è un'illusione non sto dicendo che non sia praticabile. Sto dicendo che non ha scopo, non ha utilità, in pratica che è un non senso. In questo senso è un'illusione della mente.


Michele

[Modificato da --Michele-- 12/12/2006 1.30]

|apostolo|
00mercoledì 13 dicembre 2006 22:00
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: --Michele-- 12/12/2006 0.54

Per quanto riguarda l'accedere alla conoscenza e alla verità.
Non c'è nessuna conoscenza o verità a cui non puoi accedere. E' sufficiente che tu lo voglia. Devi solo cercare nel posto giusto. Normalmente le persone cercano la verità negli altri. E' l'azione più naturale. Si cerca in persone più grandi o in persone tenute in alta considerazione dalla gente. Sono pochissime le persone che cercano la verità dentro di sé.

[Modificato da --Michele-- 12/12/2006 1.30]




Tutto vero, anche se fattivamente è un po' diverso o, meglio, non è così facile come può sembrare raccontarlo...


Scritto da: --Michele-- 12/12/2006 0.54

Tutto questo è ...............

Non lo spiego a persone che non distinguono la destra dalla sinistra. Lo spiego invece a te perché credo che hai cercato per tutta la vita la verità e non sei ancora soddisfatto di quello che hai trovato, senti che c'è ancora molto di più. Lo spiego a te perché penso che sei perfettamente pronto per questo passo.

[Modificato da --Michele-- 12/12/2006 1.30]




Ti ringrazio :-) Credo che la ricerca della verità però sia una ricerca continua (in un percorso di crescita ovviamente) e non si possa parlare di insoddisfazione se non quando c'è un impasse, di qualunque genere...

apostolo
|apostolo|
00giovedì 21 dicembre 2006 22:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: |apostolo| 08/12/2006 14.42

DARK CITY




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