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"«Meno otto: prepariamoci, il 2015 non è così lontano e ora sappiamo che scoppierà la Terza guerra mondiale». Nelle centinaia di blog e forum dedicati a John Titor questa è una frase ricorrente. Soldato americano e viaggiatore del tempo, Titor è stato inviato dall’anno 2036 al 1975 e, sulla via del ritorno, ha fatto una capatina nel 2000. Occasione che ha colto per conoscere i suoi genitori quando erano ragazzi, vedersi bambino - dice di essere nato nel 1998 in Florida - e raccontare su Internet che cosa accadrà nei prossimi 30 anni. Ed è questa sua avventura nell’avventura che l’ha reso una celebrità mondiale e continua a scatenare ipotesi, eventi, discussioni: a lui è stato dedicato anche il libro «John Titor - A Time Traveler's Tale», la pièce teatrale «Time Traveler Zero Zero» e il film «Obsessed&Scientific». Leggenda metropolitana? Forse sì, forse no. Il mistero, al momento, resta uno dei più popolari di Internet, intriso com’è di suggestioni einsteniane e teorie quantistiche. Tanto da aver scomodato anche scienziati e fisici, come Robert Brown, dell’Università di Duke, che ne ha spulciato il carteggio. Il punto di partenza è il «post» - il messaggio - pubblicato il 2 novembre 2000 sul forum dedicato ai viaggi nel tempo «bbs.artbell.com». Che così recitava: «Saluti. Sono un viaggiatore temporale proveniente dall’anno 2036. Sto tornando a casa
dopo aver recuperato un computer IBM 5100 dal 1975». Quattro mesi e 2 mila «post» dopo, così com’era apparso, Titor scomparve. «Il sistema Unix avrà un errore di “timeout” nel 2038 - scrive nel novembre 2000 - e molti mainframe che gestiscono le grandi infrastrutture informatiche del nostro tempo sono ancora basati su un codice IBM molto vecchio. Il 5100 è l’unico in grado di tradurre facilmente più linguaggi, non solo Unix, ma anche APL e Basic. Inoltre il fatto che sia
un computer portatile significa che posso portarlo nel 2036». La missione del viaggio, dunque, è recuperare sia hardware sia software per scongiurare il blocco dei dati previsto già oggi dagli informatici. Una bufala? No, secondo Bob Dubke: lui, uno dei progettisti, ha sostenuto in un’intervista al «Rochester Magazine» del 2004 che la notizia non solo era autentica, ma che la funzione di «traduzione dei linguaggi» fu tenuta segreta negli Anni ‘60 per evitare che la concorrenza ne approfittasse, dato che permetteva ai programmatori l’accesso alle funzioni dei super-computer IBM. E senza conoscere il «caso Titor» si chiese chi potesse avere l’interesse ad architettare un tale putiferio mediatico. Titor, intanto, continuava a diffondere brandelli della sua storia. Il viaggio con destinazione 1975 inizia a bordo di una «C204», alias una macchina del tempo, fabbricata dalla General Eletric nel 2034, pesante 250 chili e trasportata su una Chevrolet Corvette. Invece di accelerare
a manetta, come avrebbe fatto Everett nel film «La Macchina del tempo», si infila in un buco nero e nella sua controparte, un buco bianco, una sorta di via d’uscita, secondo la logica che - spiega sempre Titor nel 2000 - «entro 18 mesi sarà teorizzata da alcuni fisici del Cern». Ipotesi che, effettivamente, sarebbe stata formulata alla fine del 2001 a Ginevra. Il «crononauta» spiega anche di non essere solo: «Ero con altri sette soldati diretti negli Anni ‘80». L’obiettivo principale per cui nel futuro sarà necessario il ritorno al passato, infatti, «è recuperare informazioni
utili per ricostruire il mondo dopo la Terza guerra mondiale. Per questo sono partiti medici, militari, storici e ingegneri». Ed ecco la descrizione a tinte fosche del futuro e delle sue tante possibilità, le cosiddette «wordline», secondo l’ipotesi del multiverso (l’universo multiplo) della fisica quantistica: «Potete cambiare la vostra worldline al meglio o al peggio, così come posso farlo io». E c’è da sperarlo, dato
che in vista ci sarebbe prima di tutto una guerra civile negli Usa tra le città e le «forze rurali», a cui Titor dice di aver preso parte. «Questo conflitto finirà il 12 marzo 2015 alle ore 3.45 - scrive Titor - quando la Russia sgancerà un’atomica su Washington e a quel punto inizierà la Terza guerra mondiale. Anche Europa, Africa e
Australia saranno colpite, mentre la Cina conquisterà il Giappone e Taiwan». «I morti saranno 3 miliardi e - aggiunge - calerà l’inverno nucleare». E poi Titor lancia una provocazione: «Potrete impedire il conflitto? Certo. Lo farete? Probabilmente no. Ma è possibile che ciò che vi ho detto possa deviare il vostro futuro in una direzione
diversa». Se così non fosse, la nuova capitale Usa sarebbe Omaha, in Nebraska, gli Stati si ridurrebbero a cinque e nel mondo i superstiti si dedicheranno «alla bonifica dell’acqua inquinata dalle radiazioni», «a costruire centrali solari», «a cercare una soluzione per l’emergenza globale della mucca pazza» e a vivere «senza Microsoft
né Yahoo!». Il 24 marzo 2001 Titor sparisce. E così ci saluta: «Il mio obiettivo non è
che mi crediate, ma salvarvi. Davvero vi interessano tanto le oscillazioni in Borsa? Dovreste sapere che non sarete ricordati per le vostre politiche sociali o per la vostra carità»."